Il 2020 ci ha portato una sorpresa inattesa
Mai ci saremmo aspettati nell’era delle comunicazioni veloci e degli spostamenti agevoli della vita frenetica di ritrovarci per quasi due mesi a dover vivere chiusi in casa, lontani gli uni dagli altri, in un rapporto costante e continuo con i nuovi mezzi di comunicazione: pc, smartphone, tablet… Siamo passati dall’avere in mano il destino del mondo al sentirci smarriti e privati anche delle piccole cose! Un microscopico virus si è insinuato nelle nostre vite e ci ha costretti ad una battuta d’arresto. In tutto questo la musica non è rimasta indifferente e ne sta risentendo. Se in un primo momento le lezioni individuali erano state permesse, poi anche queste sono state bandite e pertanto anche l’Associazione culturale e musicale “Armonie” si è dovuta attrezzare con tutti i mezzi possibili per mantenersi in contatto con ragazzi e famiglie, le cui giornate tra le mura domestiche sono diventate infinite e da rivoluzionarie. In un primo momento, grazie ai numerosi flashmob, non sono mancati canti e balli alle finestre, applausi, grida; montaggi video che permettendo la virtuale compresenza di molte persone hanno dato un segnale di vicinanza, e le lezioni tramite skype e whatsapp hanno permesso a numerosi ragazzi di continuare a coltivare la passione per la musica. E per fortuna che gli strumenti tecnologici non ci mancano. Purtroppo il contatto e la relazione umana in presenza non si può sostituire ed è ciò che in questo periodo manca di più, sia a noi docenti sia ai ragazzi. Difficile pensare di poter far musica così per molto molto tempo. Siamo d’accordo che tutti questi mezzi sono utili per accorciare le distanze, ma suonare davanti ad una telecamera senza percepire l’emozione del pubblico, senza l’incoraggiamento emotivo di un maestro accanto, senza un compagno di leggio con cui condividere le fatiche ed i successi, con una qualità audio che anche la migliore tecnologia distorce… che fatica! Se suoniamo lo facciamo per emozionare e comunicare una parte di noi stessi, che si parli del singolo, del piccolo o del grande gruppo. Purtroppo tutto questo per molto tempo ancora non ci sarà permesso e quindi si susseguono sempre più dirette streaming e iniziative per portare anche la musica a domicilio.
Penso però che tra i tanti aspetti che il CoVid 19 ha fatto emergere se ne possano riscontrare di negativi ma anche di positivi e anche questi non li dobbiamo sottovalutare. Se pensiamo alla possibilità, soprattutto per quanti non hanno continuato a lavorare con i soliti ritmi perché costretti a casa, che abbiamo avuto di ripensare alle priorità della nostra vita, agli affetti famigliari, a riscoprire passioni e hobby che la vita frenetica non ci permetteva più, alla lettura di un buon libro, all’ascolto di un disco coperto di polvere da molto tempo, alla chiamata a persone lontane che da tanto tempo non sentivamo… sicuramente anche le persone più insensibili o superficiali in questo periodo hanno potuto pentirsi di aver perso tante volte l’occasione di partecipare ad un concerto dal vivo, di visitare una mostra, di gustare la bellezza di tante cose di cui non capivamo l’importanza, poiché le avevamo sempre a portata di mano.
Pertanto alla ripartenza, che per gli eventi musicali è condizionata all’emersioni di condizioni sanitarie che lo consentiranno, ci auguriamo di poter riprendere in considerazione quanto la cultura e la bellezza siano importanti. Dostoevskji diceva: “La bellezza salverà il mondo”. E la musica potrà essere la colonna sonora della nostra rinascita.