Intervista a Anna Maria Zoratto Luciano Beano

Informazioni aggiuntive

DATA EVENTO

10/02/2022

LUOGO

Goricizza

Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO

In piedi. Le villotte friulane, le conosceva, ricordava le parole. La musica gli piaceva non c’? dubbio, purch? fossero popolari. Queste lunghe ore notturne le trascorreva chiedendo informazioni sui paesani. Specialmente con sua mamma (mia suocera che aveva l’ufficio postale e qui passavano tutti) che conosceva tutti. Non pettegolezzi, ma informazioni in gengerale sulla salute. Per Raffaella la seguiva come fosse lo zio. Quando manifest? l’idea di andare in conservatorio, noi eravamo perplessi e lui disse a Giacomini che la doveva accompagnare da Mariotti. E cos? avvenne. Dopo Fabris a Gradisca fu l’incontro con Mariotti. Era una persona di famiglia. Torniamo ai ricordi di infanzia a Coderno. Ricordo che la mamma quando veniva p. Davide li sentivo parlare di Coderno. Lui chiedeva dei parenti di Coderno. Si ricordavano di quando erano ragazzini che andavano al pascolo con queste due tre pecore che avevano. C’era tanta miseria e fame, hanno tanto sofferto da piccoli e hanno avuto una vita molto di fatica, per? si volevano tanto bene tra cugini. Poi sono cresciuti e tanti erano andati via per lavoro. Quando veniva qui da me raccontava di Egidio che era in Francia e anche lui stava male, poi ? stato male anche il fratello Lino che ha vissuto a Coderno e ha fatto la parte del padre nel film Gli Ultimi. Quest’ultimo veniva spesso a casa nostra. Mia madre lavorava in posta e in casa ci teneva la zia. Portava Anna che ? della mia et? ed eravamo ragazzine insieme. Famiglie molto unite che ci si voleva bene. La matrice era quella. Loro erano i pi? ricchi di miseria a Coderno, tanta povert?. Per? sempre molto dignitosi. Le sorelle. Una era infermiera a Venezia (Maria) e poi c’erano altre che andavano a servizio. Non c’erano scarpe, con le zoccole. Era cos? a quegli anni, noi siamo stati un po’ pi? fortunati. La morte era un problema che aveva sempre presente e soprattutto negli ultimi 3 anni l’ha cantata al mondo. Mia madre parlava della gnagne Anute era tanto buona, perch? mia nonna era morta giovane e quindi lei aveva questo ricordo bellissimo di lei che era morta prima della guerra. Emigrazione – Suo fratello ci ha raccontato qualcosa. Uno morto in Belgio, uno a Milano. Un signore di Milano nel 1945/6 aveva regalato il cappotto a p. Davide. Per? c’era l? un suo fratello che aveva un cappotto tutto malandato e quando ha visto che non ce l’aveva pi? perch? l’aveva dato a un poveretto si ? risentito. Lui dava via tutto. E’ arrivato un giorno non troppo ben messo e Giacomini lo ha portato all’emporio codroipese dove lo hanno vestito dalla testa ai piedi. Lui non aveva limiti. L’hanno accusato di tutto, scritte anche sui muri, mai per? di aver trattenuti i soldi per s?. E glene sono passati tantissimi, dietro di lui non c’? solo Nomadelfia.