Intervista a Fabiola Venier

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DATA EVENTO

05/08/2021

LUOGO

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Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO

Sono la direttrice della cantoria, ma ho iniziato prima di tutto come organista all’interno della cantoria virile, penso nel lontano 1995 assieme a Veridiana Zanello. Avevamo condiviso il percorso all’interno della scuola di musica con Luciano Turello. Abbiamo iniziato a suonare a 4 mani e pian piano quando l’organista Bepin iniziava ad avere qualche problemino di salute aveva piacere di essere affiancato. Io e lei abbiamo iniziato come organiste. Dopo un paio d’anni abbiamo iniziato anche ad accompagnare la corale Laurentina di San Lorenzo. Poi la cantoria all’inizio degli anni 2000 ? diventata mista e in quel momento oltre che organista cantavo e poi nell’autunno del 2005 ho iniziato a dirigere la cantoria e quest’anno sono 16 anni. All’nizio degli anni 2000 ? diventata mista. Prima era maschile e numerosa. Poi il settore maschile inizi? a scarseggiare e allora si ? pensato di farla diventare mista. Da sempre, da quando sono nata perch? mio pap? Adelino ha cantato sempre nella cantoria. Ha cantato anche in altri cori: nel Candotti, nel Tomat, nella coro di Flaibano dove ha conosciuto mia mamma. Frequentando la parrocchia e le attivit? parrocchiali, la cantoria era il fulcro di chi organizzava le feste, le gite e i momenti di convivialit? nella comunit?. Arriso me santul suo amico fraterno si era spessissimo assieme. Da quando ? diventata mista io mia sorella e mia mamma abbiamo iniziato a cantare oltre a mio pap?, quindi era proprio una famiglia anche la cantoria. Con le persone ci si conosce benissimo, tutti amici di famiglia. Rassegne me le ricordo fin da piccola. Sono inziate nei primi anni 80. A quel tempo c’era anche il coro la Sorgente fatto di ragazzi e bambini e io ho fatto parte anche di quel coro per cui anche alle rassegne si partecipava con tutte le corali del comune. Era un momento di condivisione. Oltre a cantare che ? gi? uno scambio, ma poi il momento conviviale, in cui ci si ritrova, ci si aggiorna sulle proprie vite. Momento di condivisione e scambio, anche di cultura perch? si impara anche ascoltando gli altri. Scambio di emozioni ma anche parole di amicizia. Negli ultimi anni come repertorio si prediligono quei brani che possono dare modo anche all’assemblea di essere partecipe. Abbiamo anche le Messe di autori conosciuti, ma abbiamo dato pi? spazio a brani che fossero pi? orecchiabili e ci hanno dato una mano le composizioni del maestro Daniele Parussini, che sono apprezzate dai cantori e possono essere riproposti all’assemblea. In relax, dopo un rinfresco, esce anche un repertorio di villotte che si incatenano l’una all’altra e si va avanti cos?, tramandate oralmente. Probabilmente si facevano molte di pi? in passato. Con i cantori rapporto famigliare, di amicizia, di scambio. Io nel ruolo di direttrice non mi sento come chi decide cosa fare. Vedendoli tutti come possibili pap? e mamma, all’inizio non ? stato semplice con persone che potevano essere genitori, nonni, avevo il timore di non avere l’autorevolezza per poter correggere, spiegare. Invece, soprattutto grazie anche a loro che mi hanno vista come figlia o nipote ? stato semplice. Un rapporto di scambio. Uscire per le prove ? un modo per stare assiemea gli altri. Si canta per il servizio, che ? fondamentale, ma anche per creare comunit?, rapporti. Ho visto anche fra chi ? entrato ultimamente, gli ultimi inseriti si sono amalgamati e hanno trovato amici. Si mettono a disposizione in un clima di amicizia che aiuta anche quando c’? il momento di abbacchiamento.