Intervista a Marisa Ganzini

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DATA EVENTO

30/11/2021

LUOGO

Grions

Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO

Turoldo. L’ho conosciuto di vista perch? ha fatto funzioni a Grions con pre Tite, poi ricordo quando faceva le riprese per i campi degli ultimi. Un uomo grande con un vocione ed era molto per i fedeli. Mi piaceva come prete. L’ho seguito molto alla Tv. Poi tutto finisce. Il 4 maggio san Floreano si portavano fuori le bestie sul portone, perch? passava il parroco a benedire. Il 4 giugno san Floreano. O maggio? Poi le viacrucis importanti perch? si doveva andare tutti. Si partiva alle 7 di mattina perch? poi si andava a scuola. Poi le novene, il Missus. Le rogazioni, si andava nei campi presto. Tre giorni di fila ogni giorno per i campi a pregare. Dispetti a pi? non posso. Si andava pi? per divertirsi che altro. Sant’Anna sempre stata una festa grande perch? c’era la piccola e la grande. Una di sabato e una di domenica, altrimenti si festeggiava comunque il giorno stesso, come per san Floreano. La gente non andava a lavorare in quel giorno. Messa grande e vespro. Guai se non si andava. Le suore ci segnava a dito, ci mandavano a chiamare. Perch? non sei venuta ieri al vespro? Era come un po’ di dittatura. Guai a stare senza maniche, ricordo che se dovevo andare nel campo avevo una vestaglia senza maniche e se passavo da quass? dell’asilo stavo attenta che non mi vedesse la suora. Perch? mi avrebbe ripresa. Ogni volta mi trovava e mi rimprovarava. La manica su pi? del gomito non ti davano la comunione. Erano anche dittatori i preti una volta. No bene, perch? non c’era libert?, dovevi stare attenta di tutto. Cosa cambiava con la manica corta? A me la suora ha fatto osservazione nell’abito da sposa, perch? avevo un po’ di coda: hai fatto lo strascico per fare le pulizie comunali. Non era bello una suora che diceva cos?. La domenica che si diceva l’adunanza. Dopo il vespro si andava in asilo, ma grande di 22/23 anni e poi dopo un’ora e mezza che avevamo ascoltato le prediche potevamo andare a fare una passeggiata per sedegliano, ci andva bene per scappare di casa. Il vespro era in latino. Oggi l’ho dimenticato. Min suonava. Mai mancato: messa piccola, grande e vespro, un monumento a tuo pap?. Ha lavorato tanto per la chiesa e per il paese. Bravo perch? solo lui faceva questo. Tuo pap? aveva anche fatto scuola di musicista. Tutti i giorni tutto l’inverno la mattina dovevamo venire a dottrina e se non sapevamo le risposte al prete..lasciamo perdere. Oggi ? tutto pi? semplice, io vedo le mie nipoti. Qui dovevi pregare, sapere rispondere al prete. Ognigiorno era impegnativo. Poi a casa dovevi anche aiutare. Andavamo a sassi in inverno, si andava a sassi nella mediche a togliere i sassi con un ramo di legno. I genitori avevano bisogno di questo aiuto. A fare fassus a fueade. La fueade nei fossati per fare il letto alle mucche. A 9 anni eri gi? a mungere le mucche. Noi avevamo la mucca Bianca e noi tutti e tre abbiamo imparato a mungere. Qui tutti contadini o andavano all’estero. Dopo gli anni sessanta hanno iniziato le aziende di muratori, fabbriche, un po’ di tutto anche per le donne. Imprese, dopo gli anni 60. Finita la guerra era nera. Io dicevo pai (=pap?) chiss? quando riusciremo a cambiare il tavolo. Anni di freddo. Non tornerei per patire il freddo. C’? stato un periodo in cui si cantava fuori la chiesa poi usciva il prete e ci mandva a casa. (Valter aggiunge fuori campo) Anche in bottega si cantava. Ma cantavano sul serio! Bellissime le voci. Mi ricordo che si andava in stalla, mia mamma, Regine dal Cont, sua figlia Mariute e io e Marie di Ciro, tre donne con le figlie dello stesso cortile e la sera iniziavamo a cantare nella stalla che ci sentivano fino in bottega!