Intervista a Paolo Di Lenarda

Informazioni aggiuntive

DATA EVENTO

06/08/2021

LUOGO

Coderno

Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO FEDERICA TUROLDO

CHIARA Sagra? Avevamo un comitato negli anni 70 (?) che abbiamo fatto la sagra del paese alla grande: corse in bicicletta, autoscontri, ? durata alcuni anni, mentre poi ? andato scemando. I guadagni si spendevano nei benefici paesani. In comune sono rimaste solo Rivis e Turrida. CHIARA Messa particolare per s. Giuseppe? Era importantissima. Il gasaro, personaggio serio e distinto, qeulla volta faceva alzare prima i contadini in modo che lasciava all’apprendista solo di levare il formaggio dalla caldaia, per poter venire a cantar messa. Persona musicalmente tra i primi del paese. C’erano 4-5 il pap? di Onelia, grande voce. Il Missus l’ho cantato con lui con grande successo ed ? un ricordo per me grandissimo.Ora faccio il contadino, prima lavoravo fuori, ma a dormire sempre a Coderno. CHIARA Modo di stare assieme diverso oggi? Ogni tanto la domenica noi ci troviamo un gruppo di coetanei, condividiamo e non i propri pensieri come facevano una volta sul cioc, legno tronco fuori qusi tutti i portoni, dove i vecchi e chi non lavorava stavano seduti a passarsi la parola. Questi dialighi venivano continuati o ripresi quando si andava a far le prove della banda o della cantoria. Dialogare, portare le proprie esperienze. Io ho vissuto in un momento dell’adolescenza fortunato. Nell’agricoltura . C’era l’esperienza delle semine. Si scambiavano i nomi delle sementi dell’orzo, del frumento, del mais e l? venivano i contatti e i confronti, tutte cose che si trasmettevano. Nelgi anni 60 hanno iniziato a fare le associazioni di categoria, per? prima non c’era niente se non esperienze personali fra loro. E io che ero in disparte ? E tu stai zitto che non capisci niente (usavano termini pi? volgari) l? uno si faceva le ossa. Infatti noi , i miei coetanei contadini, sono a livello di periti agrari. Quando si parlava di edilizia e io stavo attento, i miei coetanei erano periti edili. Forse chi usciva dalla scuola avevano formazione didattica, ma esperienza non ne avevano, e chiedevano al garzone che aveva imparato sul ciock di cjase FEDE P. David ricordi? Bellissimi ricordi di quell’uomo. Io gli ho servito messa. Quelle poche messe come qualcuno ha il coraggio di dire, per? io l’ho visto molte estati. Fino a 15 anni sono stato quasi ogni giorno a servir messa. Son cresciuto all’ombra della canonica e non mi vergogno a dirlo (commosso) Quando c’era p. David, quei 4-5 che servivano messa volevano tutti andare con lui, perch? lui diceva la Messa schietta. Nell’arco di 25 minuti era finita. Tutti volevamo andare a fare il chirichetto a p. David. Lui aveva per tutti la frase di vita di insegnamento, una frase grande, che forse in tanti di noi (si commuove) non abbiam capito. Con quei scarponi grandi che aveva lui camminava una spanna sopra i tetti (commosso). Dobbiamo pensare se vogliamo dedicargli un istante a p. David, dobbiamo pensare che lo abbiamo rovinato, trascurato, non abbiamo saputo cogliere l’attimo fuggente. Tutto il paese. Correvamo dietro quando ha fatto il film Gli ultimi, in particolare noi ragazzi. Non abbiamo capito il film e la grandezza di quell’uomo. Io son convinto che ? ancora molto sconosciuto e dimenticato