Intervista a Pietro Rinaldi

Informazioni aggiuntive

DATA EVENTO

18/08/2021

LUOGO

Sedegliano

Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO SIMONE VIT

non era il proprio, era in italiano, la messa Bassa di Haidn, particolarmente bella e per capirla bisognerebbe intendersi di musica, noi ci tenevamo particolarmente e la cantavamo alle nozze o in occasioni particolari. Per i matrimoni c’era un canto in particolare Salve o sposi, che non so di chi fosse. Abbiamo imparato dai vecchi cantori che erano del 1800 una serie di canti patriottici che riguardavano l’unit? d’Italia, il Risorgimento e le tre guerre d’Indipendenza imparati tutti oralmente, senza spartito,mai registrati, canti della seconda parte del 1800 dove si inneggiava Garibaldi. Bellissima ma persa. Io ricordo qualcosa a memoria, molto belli che si cantavano con piacere perch? si ricordavano i fatti storici cantando e la musica era particolare, la gente aveva piacere ad ascoltarli. Forse si aveva il sentore di una cosa che andava persa. Cantavamo dopo una bicchierata. Noi facevamo il 22 novembre a Santa Cecilia la cena sociale. Il prete ci chiamava e in un ambiente si faceva la cena e cantavamo. Il 90 percenteo era tutto scritto, salvo i canti diocesani che cantavano tutti. Sai Miserere che Dies irae (CANTA) In questo libro ci sono tutte le funzioni dei vari mesi. La settimana santa era particolare, una serie di funzioni che non finiva pi?, si cantava ed alcuni vecchi cantori dell’800 avevano un modo di cantare senza spartito che Sbaiz dice riminescenze di canti aquileiesi, un po’ adattati. Poi ? andata persa, ma ? stata registrata. Sbaiz spiega come veniva eseguita, tramandata da secoli. I canti aquileiesi. E’ andata persa, peccato perch? era la nostra storia, la nostra matrice, le nostre radici. La diocesi di Aquileia che andava da Lubiana a Bergamo, magari ? lo sanno e qui abbiamo dimenticato tutto che siamo attaccati. So che diceva don Pressacco di Turrida che c’erano dei testi veramente…